Collutorio e parodontite

Abbiamo visto in precedenza che gengivite e parodontite sono malattie multifattoriali, ossia  disturbi causati da molteplici fattori (scarsa igiene, fumo, stile di vita, problemi sistemici, genetica ecc).

I batteri che si depositano nel cavo orale, se non vengono contrastati, rilasciano delle tossine che favoriscono l’infiammazione dei tessuti e la progressione della malattia parodontale.  Diventa allora comprensibile come, per abbattere la carica batterica orale, anche scegliere il corretto collutorio o dentifricio possa fare la differenza.

In commercio abbiamo a disposizione dentifrici e collutori che presentano le più disparate caratteristiche: prodotti anticarie, desensibilizzanti, sbiancanti, antibatterici ecc..

In presenza di parodontite, essendo una malattia ad innesco batterico, sarà importante scegliere prodotti antibatterici. Il principio attivo più utilizzato in caso di piorrea è la clorexidina a varie concentrazioni. Questa molecola è in grado di uccidere tutti i batteri, ecco perché il suo utilizzo deve essere limitato nel tempo stabilito dall’igienista o dal dentista, per evitare di creare uno squilibrio nella flora batterica orale ed uccidere anche i batteri buoni.

Ovviamente il suo utilizzo deve essere considerato come una terapia di supporto alla terapia parodontale e si devono seguire scrupolosamente i tempi e le modalità suggerite dal professionista. È importante ricordare che nessun dentifricio o collutorio possa sostituire la corretta azione meccanica. Ecco perché una volta eliminata l’infiammazione gengivale, la salute ristabilita andrà mantenuta grazie alle corrette manovre di igiene orale con spazzolino e filo interdentale o scovolino.

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