Disturbi e malattie gengivali

L’accumulo di placca e tartaro, conseguenza di un controllo dell’igiene poco efficace, il fumo, alcune malattie sistemiche, stati di gravidanza ed altri fattori scatenanti portano a gengivite e parodontite.  La gengivite è un’infiammazione che interessa solo il marginegengivale e, se trattata, è completamente reversibile. Qualora la gengivite non venisse correttamente diagnosticata e curata può trasformarsi in parodontite o piorrea che, al contrario, ha un carattere degenerativo e colpisce i tessuti di sostegno dentale più profondi. Ecco perché non bisognerebbe mai trascurare i problemi gengivali e conoscerne i sintomi. Nelle fasi iniziali i disturbi gengivali possono e devono essere diagnosticati e trattati.

In Italia sono 20.000.000, circa un terzo della popolazione, i soggetti affetti da disturbi gengivali. Di questi 8.000.000 sono affetti da malattia parodontale comunemente detta piorrea, di cui 4.000.000 soffre di una forma grave, con il concreto rischio di perdere i denti. Per dare un’idea ancora più precisa del fenomeno, ricordiamo che nel mondo la parodontite colpisce circa 800 milioni di persone.

Nonostante questi dati allarmanti, esiste un forte divario tra l’epidemiologia e le diagnosi. Colpa anche di un modello di business che non tiene conto dei dati epidemiologici. Così oggi solo il 4-5% del volume d’affari dello studio dentistico è riferibile alle cure parodontali.

Sembra infatti che la parodontite quasi non esista: solo il 9% della popolazione compresa tra i 25 e i 74 anni riceve una diagnosi di questo tipo. Sintetizzando, in una gran parte di casi vengono inseriti impianti in sostituzione di denti che probabilmente potevano essere curati, in pazienti ai quali non è stata diagnosticata e trattata la parodontite. Questa soluzione ha come conseguenza un rischio elevatissimo di sviluppare perimplantite e conseguente perdita degli impianti per le stesse logiche che avevano portato alla perdita del dente.

Per queste ragioni, l’uso della sonda parodontale, al pari di quella dello specillo per la rilevazione delle carie, deve essere universalmente conosciuto e utilizzato durante la prima visita odontoiatrica.

Curare i disturbi gengivali costa meno della sostituzione di un singolo dente perso per gli stessi, ma spesso la sola seduta di igiene professionale non è sufficiente e saranno richieste sedute più complesse.

COME CAPIRE SE SOFFRI DI DISTURBI GENGIVALI E COSA PUOI FARE A CASA PER UNA CORRETTA AUTODIAGNOSI?

Controlla la presenza di uno o più di questi segnali di allarme, per valutare la salute delle tue gengive ed eventualmente richiedere una diagnosi professionale attenta e una terapia specifica:

  • sanguinamento alle gengive (spontaneo o durante le manovre di igiene quotidiano)
  • gengive che si ritirano (o denti che sembrano più lunghi)
  • sensibilità dentale al freddo
  • denti che si muovono
  • denti che si spostano
  • alito cattivo
  • fastidio o indolenzimento alle gengive
  • gonfiore o dolore alla gengiva
  • difficoltà a masticare

RICORDATI CHE LE MALATTIE GENGIVALI HANNO INOLTRE UNA STRETTA CORRELAZIONE CON PATOLOGIE SISTEMICHE QUALI: 

  • Disturbi cardiovascolari ed aterosclerosi
  • Diabete
  • Artrite reumatoide
  • Infezioni polmonari

Pertanto è fondamentale quando si valuta lo stato parodontale e si formula un piano di trattamento, prendere in considerazione molti aspetti della salute del paziente. Per chi è a rischio di patologie cardiovascolari o chi ne ha già sofferto in passato, i fattori critici da considerare comprendono anche la gravità e la durata della malattia, la presenza di altre condizioni mediche come il diabete, che può influire sui disturbi cardiovascolari, e la presenza concomitante di fattori di rischio che concorrono all’insorgenza delle malattie parodontali. Il dentista può, inoltre, mettersi in contatto con il medico personale del paziente per determinarne il livello di cura e lo stato di benessere generale e decidere il trattamento adeguato alla condizione.

La riduzione dei batteri e l’eliminazione del biofilm sia sopra che sottogengivale sono un aspetto imprescindibile della salute sia orale che sistemica e possono essere ottenute mediante sedute professionali e mantenendo un’eccellente igiene orale domiciliare. Le regole per una corretta igiene orale rappresentano una parte indispensabile del piano di trattamento per tutti i pazienti, soprattutto per i soggetti ad alto rischio, ad esempio di malattie cardiovascolari. Il trattamento dovrà essere incentrato sulla prevenzione delle malattie parodontali e delle infiammazioni orali, essenziale nel controllo delle complicanze orali associate alle malattie cardiovascolari. Inoltre, poiché è noto che la placca batterica rappresenta un fattore di rischio per le gengiviti anche nei pazienti sani, tutti dovrebbero utilizzare con regolarità il filo interdentale e spazzolare i denti almeno due volte al giorno con un dentifricio che abbia anche un’azione antibatterica.

QUALE PROTOCOLLO LO STUDIO ODONTOIATRICO STRADENTAL SI IMPEGNA A METTERE IN PRATICA PER LA SALVAGUARDIA DELLE TUE GENGIVE?

  1. Prima visita: necessaria per la raccolta dei dati anamnestici, l’identificazione di eventuali problematiche occlusali o la presenza di parafunzioni tipo bruxismo e serramento, esami radiografici ( ortopantomografia e status radiografico), eventuale prescrizioni esami specifici, presenza di lesioni cariose e inquadramento generale del caso.
  2. Fotografie, istruzioni all’igiene orale, dieta, stile di vita e prima seduta di igiene orale.
  3. Rivalutazione a distanza di pochi giorni o settimane del grado di mantenimento domiciliare (condizione necessaria per l’accesso a cure più complesse)
  4. Compilazione della cartalle parodontale: si tratta di un esame per verificare i livelli indice di placca, sanguinamento, mobilità dentale, recessioni gengivali e, grazie ad una sonda, la profondità delle tasche parodontali per avere una visione oggettiva della situazione. In questa fase, nei casi più complessi verranno anche raccolti campioni batterici dai salchi gengivali e inviati in laboratorio.
  5. Terapia parodontale non chirurgica: l’operatore con degli strumenti specifici si impegnerà ad eliminare il tartaro sottogengivale ed a rendere la superfice radicolare più liscia possibile.
  6. A distanza di qualche settimana verrà compilata una nuova cartella parodontale che potrà essere la fine della terapia oppure segnare il passaggio ad una fase chirurgica.
  7. Fase chirurgica: laddove non si riesca a risolvere la malattia delle gengive con le terapie non chirurgiche, con degli interventi di micro chirurgia, elimineremo la tasca oppure apporremo materiale sintetico.
  8. Mantenimento: a fine terapia stabiliremo una frequenza nei richiami professionali che può andare dai 2 ai 6 mesi durante i quali, oltre a rimuovere il tartaro, verranno rafforzate le raccomandazioni e i corretti stili di vita.

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